To bee
Or not to bee.
Costruire
comunità
dall’io al noi

To bee
Or not to bee.
Costruire
comunità
dall’io al noi

To bee or not to bee. Costruire comunità dall’io al noi è un progetto educativo sperimentale rivolto a bambini e docenti delle scuole primarie, ideato e condotto dall’Associazione ProXXIma di Milano e finanziato grazie anche ai fondi dell’8x 1000 all’Unione Buddhista Italiana. Il suo nome gioca sull’assonanza fra l’inglese verbo “to be” (essere) e il sostantivo “bee” (ape). Il suo scopo è, infatti, quello di

rendere le scuole vere e proprie comunità educanti

capaci di valorizzare e implementare competenze trasversali determinanti allo sviluppo dei bambini (empatia, spirito critico, creatività, cooperazione, adattamento),

traendo ispirazione dal modello sociale delle api fortemente comunitario e collaborativo.

Il progetto intende, inoltre, promuovere una sensibilità ambientale in linea con l’Agenda ONU 2030, indicando input che rendano il bambino consapevole rispetto alle urgenze del Pianeta, e attivo anche nel proprio piccolo contesto. Con un approccio interdisciplinare, volto a costruire collegamenti fra i saperi e a elaborare strategie di risoluzione dei problemi, il percorso propone riflessioni sul senso di comunità, in particolare sui diritti e doveri all’interno della scuola e dell’intera società. Tutti gli stimoli forniti si prestano ad agganci con le principali materie del curricolo (in particolare Italiano e Cittadinanza e Costituzione), integrando al suo interno soft skills chiave, attraverso un processo di apprendimento interattivo ed esperienziale. Il progetto, basato sul metodo del Learning by doing e della Warm cognition, propone nello specifico: un corso di formazione per docenti; un pacchetto di laboratori per gli alunni; una serie di albi illustrati e strumenti operativi; un manuale didattico.
Il progetto pilota, attivato nel 2021 presso la scuola “G. Mazzini” di Terni, attualmente coinvolge 13 scuole e un’associazione (Malacatù), per un totale di cinquantadue classi, cento docenti, 1000 bambini.

Il progetto nell’anno scolastico 2022/23 è valutato dal CNR di Palermo.

I nostri numeri

I numeri del progetto “To bee or not to bee”, nell’anno scolastico 2022-2023.

150 laboratori

 effettuati in 13 scuole di 5 Regioni diverse  (Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Umbria e Sicilia) e presso l’associazione Malacatù di Baldissero Torinese, tra novembre e giugno (1000 bambini coinvolti);

80 ore di formazione

 ‘su misura’ per le scuole primarie coinvolte (a Torino, a Rivoli, a Milano, a Parma, a Terni e a Palermo) tra novembre e giugno (80 docenti coinvolti);

2 nuovi albi illustrati

(“I doni delle api” e “Buon volo, ape regina”), editi in collaborazione con Storiedichi edizioni, per giocare a scoprire in profondità il mondo delle api a scuola e anche in famiglia;

1 spettacolo teatrale

sul testo “I doni delle api”  al Chiostro di Santa Pelagia a Torino (il 10 giugno 2023), con musiche originali realizzate ad hoc e suonate dal vivo dai musicisti Isabella Fabbri e Damiano Della Torre;

1 podcast

a due voci;

1 magazine  trimestrale online

Il Ronzio-voci dagli alveari, regolarmente registrato al Tribunale di Milano;

1  strumento di valutazione

messo a punto in collaborazione con il CNR di Palermo.

Nell’anno scolastico 2023-2024 il progetto “To bee or not to bee” prosegue, grazie al contributo di UBI,  in tutte e 5 le Regioni ed è già SOLD OUT!

E’, invece, ancora possibile richiedere un ‘Incontro con l’autore” o un corso di formazione ad hoc correlato alle tematiche del progetto inviando una mail a: Tobeeornottobee@proxxima.it

Dicono di noi

Il secondo laboratorio relativo al progetto “To bee” si è svolto in classe nel mese di marzo.

Nel periodo precedente il mondo delle api è stato affrontato con i bambini nei vari ambiti disciplinari: in scienze è stata presentata la società delle api, i loro ruoli e le loro funzioni all’interno della comunità, in geometria hanno lavorato sull’esagono come celletta dell’alveare, riprodotto con gli origami, in italiano sono stati presentati i due libri proposti dal progetto “What is it?” e “I doni delle api”  ed è stato letto il libro a capitoli “Martino e le api”, in educazione civica sono stati ripresi i valori e i principi di solidarietà e collaborazione che regolano la società delle api, proponendo un parallelismo con la nostra realtà umana.

Nel corso di queste attività i bambini hanno appreso diverse informazioni sul mondo delle api e sulla loro organizzazione; gli spunti proposti nel laboratorio iniziale sono stati ripresi in classe e li hanno condotti al laboratorio successivo con maggiori conoscenze.

La seconda attività si è aperta con la lettura del libro “Il vaso vuoto”. La narrazione coinvolgente di Monica ha garantito la partecipazione di tutti i bambini, che quasi incantati ascoltavano la sua voce. Sono stata poste diverse domande per facilitare la formulazione di ipotesi su come poteva continuare la storia e per sviluppare l’immaginazione dei bambini sul racconto.

In seguito ognuno ha ricevuto un pezzo di cera che ha iniziato a manipolare per riprodurre un fiore, secondo il proprio gusto.

E’ stato interessante osservare l’attività manuale in bambini poco stimolati da questo punto di vista nel tempo libero a casa, che spesso a scuola faticano anche a tagliare e incollare.

La possibilità di manipolare un materiale naturale come la cera ha permesso a tutti di cimentarsi in questa attività e di arrivare a una creazione personalizzata del fiore. Rispetto al primo laboratorio i bambini conoscevano già il materiale, ne ricordavano il profumo e la consistenza e sapevano come renderla malleabile, scaldandola con il calore delle mani.

In particolare sono stata colpita dalla produzione di un bambino domenicano arrivato da pochi mesi in Italia. Nel suo paese di origine non ha mai frequentato la scuola, non sa leggere e scrivere neanche nella sua madrelingua e non ha potuto vivere le stesse esperienze di gioco dei compagni. Per lui è tutto nuovo e si ritrova spesso a giocare con il pongo e i lego

attività che la maggior parte della classe ha abbandonato già da un po’, ma

che in lui destano ancora stupore

per la novità che rappresentano.

Lo stesso stupore l’ho rivisto nella manipolazione della cera, dove ha tirato fuori tutte le sue abilità e la sua creatività.

Il risultato finale è stato un grande fiore con i petali bianchi allungati, una sorta di anemone di mare, creato in modo meticoloso con impegno e serietà.

I compagni si sono avvicinati per osservare la bellezza del suo capolavoro e questo ha permesso di mettere in luce le doti e le abilità di un bambino che si sta ancora integrando nel gruppo classe.

Questo episodio fa riflettere anche noi insegnanti sulle diverse intelligenze esistenti e su come il contesto educativo possa influire nel stimolare e nello sviluppare certe abilità. Il prodotto naturale consente al bambino di avvicinarsi all’attivà in maniera del tutto spontanea, come  se esistesse un legame intimo tra l’infanzia, la natura umana e il mondo animale e naturale.

Maddalena C., maestra referente del progetto To bee or not to bee in due scuole primarie di Parma.